Orti urbani, si riparte “Zappiamo a distanza”

di Mauro Favale

«Quello lì è Salvatore». Fabio indica l’uomo anziano che cammina lentamente reggendo due grandi borse di tela da cui si intravedono ortaggi vari. « Ha un pacemaker e oggi è la prima volta che esce di casa dopo due mesi. E infatti sta già andando via». Salvatore indossa la mascherina, solleva la testa e accenna un saluto con gli occhi, percorrendo il sentiero che lo porta verso l’uscita dell’orto Tre Fontane. Attorno a lui c’è chi sfalcia, chi interra pali, chi rivolta il terreno, chi controlla l’impianto di irrigazione a goccia, chi semina. «Verdure di stagione, ovviamente — prosegue Fabio — peperoni, pomodori, melanzane, zucchine. Vedremo che spunterà fuori. Abbiamo perso un mese e mezzo, ci aspettiamo un raccolto più scarso quest’anno » . In questo angolo di verde, due ettari e mezzo incastrati tra i palazzi della Laurentina, la fase 2 del coronavirus è già cominciata da una decina di giorni.